Liberi al guinzaglio

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I cani sono animali curiosi ed adorano esplorare posti nuovi sperimentare odori sensazioni  stimoli … ciò che non amano è l’eccessivo rumore o gli eccessivi stimoli .

L’esplorazione di posti e odori diversi (scegliendo orari e zone adeguate al loro sistema sensoriale e percettivo e alla loro individualità) è una stimolazione sana e indispensabile che conferisce al cane uno stato di calma e appagamento senza eguali. Inoltre li aiuta a relazionarsi con l’ambiente in modo sereno e costruire competenze per affrontare gli scacchi della vita quotidiana. 

Il loro sistema sensoriale è molto più sviluppato del nostro e il loro cervello non è dotato degli stessi filtri che abbiamo noi. Inoltre, il loro ambiente naturale non è di certo la città (neanche il nostro!) e la loro condizione ottimale non è certo avere un collare al collo e non essere liberi di muoversi.

Quindi… che cosa stiamo facendo ai nostri cani?

Per quanto riguarda la mia città, Genova, posso dire che, purtroppo (e per fortuna), pullula di cani.

Gli spazi disponibili in quanto a strada e giardini sono limitati.. quale è il risultato?

Lavorando come educatore e riabilitatore cinofilo mi imbatto quotidianamente in problematiche legate alla gestione cittadina, incontro con cani e persone, problemi al guinzaglio , magari legati a reattività o paure di svariato tipo…

Se per noi è stressante per loro lo è ancora di più, considerando che, mentre noi probabilmente siamo stati fuori tutto il giorno ( anche se a lavorare!), per loro quelle probabilmente sono le uniche possibilità di uscita nell’arco della giornata.

Uscite in cui all’angolo ci siamo trovati faccia a faccia con il nemico giurato dei vicini, in cui ci siamo districati tra marciapiedi troppo stretti per non andare contro le persone, in cui magari non ci siamo accorti che il nostro cane stava annusando una pipì importantissima ma abbiamo dovuto trascinarlo via per chissà quale motivo, in cui è passato il camion della spazzatura che gli fa tanto paura, o magari ha passato la maggior parte del tempo tirando al guinzaglio.

E dopo questa ipotetica passeggiata torniamo a casa e lui è nervoso, salta di qui e di là , ci ruba le ciabatte o inizia ad abbaiare isterico.

Eppure siamo usciti, ha mangiato, abbiamo giocato un po’ con lui… che cosa vorrebbe di più?

In buona fede noi abbiamo cercato di dargli il massimo… ma non è sufficiente.

E’ frustrante, perché vorremmo il meglio per lui.. ma anche per noi!

Forse dovremmo farci qualche domanda in più su cosa lui veramente voglia. 

Durante la giornata ha avuto qualche momento di libertà ?

Ha potuto socializzare con i suoi simili nella maniera corretta e serenamente?

Ha potuto rilassarsi annusando in zone tranquille ?

E’ vero, a volte non è facile prendere la macchina dopo una giornata di lavoro e spostarsi sui monti o in luoghi a lui più consoni.

Esistono le aree cani, che molte persone utilizzano, ma spesso sono piccole, sovraffollate, sporche e poco sicure.

Inoltre per alcuni cani questo non solo non è sufficiente, potrebbe essere tremendamente deleterio. Ricordiamoci che per i cani ( come per noi del resto) incontrare nuovi individui ha un grosso costo. Inoltre potrebbero non esserci le condizioni per incontri sicuri ( pochi spazi, presenza di diversi individui non compatibili, maggiori probabilità di incomprensioni, talvolta proprietari poco consapevoli) e l’area cani potrebbe diventare un luogo non solo poco sicuro ma anche a rischio di incidenti o situazioni poco piacevoli.

Molto meglio regalare al nostro cane alcuni momenti durante la settimana in cui correre libero su un sentiero di campagna, su un prato , nei boschi… annusare gli odori del muschio, degli animali selvatici, rotolarsi in qualche carogna e seguire qualche pista.

Mi sento dire talvolta dalle persone che non hanno tempo.

Ma questa risposta temo sia il risultato di una scelta non consapevole.

Dovremmo sapere chi intendiamo prendere al nostro fianco prima di fare la scelta.

Dovremmo avere ben chiaro quali sono i suoi bisogni base in quanto spazzino e predatore.

E sarebbe bello lasciarci trascinare nel suo mondo naturale (che poi lo è altrettanto anche per noi).

Non è necessario tutti i giorni ma almeno 2 / 3 volte la settimana.

Glielo dobbiamo. Ce lo dobbiamo.

Detto questo consideriamo adesso da vicino la vita in città. I cani hanno sempre vissuto ai bordi dei villaggi, liberi.

Adesso si trovano a dover camminare attaccati a un guinzaglio, in spazi troppo stretti e spesso sovrappopolati.

Le cose si sono complicate parecchio.

A questo aggiungiamo la scarsa conoscenza della maggior parte delle persone per quanto riguarda il mondo canino, la loro comunicazione, il loro bisogno di spazio, e la loro necessità di evitare conflitti.

Purtroppo negli ultimi 50 anni c’è stata una deriva nella relazione con il cane.

Si è fatta strada la teoria della dominanza (purtroppo sviluppata da studi poco veritieri su lupi in cattività!) che ha completamente rovinato lo splendido rapporto che l’uomo ha avuto per migliaia di anni con il cane, fatto di collaborazione e sostegno, un rapporto alla pari, in cui la dignità insita nel cane non era messa in discussione. L’uomo aveva bisogno del cane e viceversa. I cani si sono via via differenziati a seconda del lavoro che svolgevano vicino all’uomo . 

Ma oggi? L’uomo ancora bisogno del cane ?

A quanto pare si, visto l’enorme quantità di cani che quotidianamente vengono adottati, ma non più sempre e solo per un aiuto nel lavoro di guardia, caccia, difesa ecc.

La motivazione che ci spinge oggigiorno ad adottare un cane è il bisogno di averlo al proprio fianco, di avere un essere da accudire e coccolare, che ci scodinzoli quando troniamo da lavorare e ci faccia sentire accettati sempre e comunque per quel suo modo di relazionarsi, totalmente senza giudizio.

In questo mondo fatto di social e rapporti freddi e competitivi la presenza di un cane al nostro fianco è la testimonianza che esistono ancora rapporti veri fatti di lealtà e fiducia. 

E se facciamo una scelta simili è nostra responsabilità , se diciamo di amare questo individuo, di cercare di conoscerlo il meglio possibile, per capire cosa può renderlo davvero felice e per cercare di comprendere cosa ci vuole dire in ogni momento, per capire se si sente a disagio , se è felice, se ha voglia di fare ciò che gli chiediamo.

Perché dico questo?

Perché se decidiamo di vivere con un cane (e a maggior ragione in città) DOBBIAMO  sapere chi abbiamo al nostro fianco.

Dobbiamo imparare ad osservarlo , rispettare i suoi tempi, i suoi spazi e soprattutto ESSERE con lui!

Ciò che loro ci chiedono è di essere presenti, perchè è solo così che si conquista la felicità.

Purtroppo l’uomo ha una tremenda condanna : il suo intelletto così evoluto troppo spesso lo porta lontano dal presente e lo sequestra in pensieri che poco hanno a che fare con ciò che sta facendo : rimorsi del passato, preoccupazioni per il futuro e un brulichio di emozioni negative e positive che si alternano  dentro di lui e lo stancano, lo stressano e non gli fanno godere dei semplici momenti di vita quotidiana.

Il cane è quel tramite che ci riporta al presente, a godere dei piccoli momenti di vita quotidiana e apprezzare le cose semplici.

E allora oggi sono qui a chiedervi questo: siate presenti con il vostro cane.

Quando camminate per le strade della vostra città non guardate le vetrine dimenticando chi avete dall’altra parte del guinzaglio.

Ricordatevi di aspettarlo se deve annusare un odorino interessante.

Ricordatevi di supportarlo se mostra preoccupazione per qualcosa.

Ricordatevi di dargli un po’ di tempo per entrare in un luogo che gli fa un po’ paura

Ricordatevi di far sì che abbia spazio nell’incontro con cani o persone

Ricordatevi di non tirarlo al guinzaglio

Ricordatevi di non sgridarlo solo perchè abbaia a un altro cane, ma prima cercate di capire perchè lo fa

Ricordatevi di gratificarlo se supera una situazione difficile per lui

Ricordatevi di interessarvi alle cose insieme a lui

Ricordatevi di dargli qualche momento di stacco dal caos cittadino trovando luoghi più appartati

Ricordatevi di ritagliarvi dei momenti solo per voi due, per rilassarvi su una panchina o per giocare a salire su un muretto o fargli trovare qualcosa che avete perso

Ricordatevi di coinvolgerlo in ciò che fate!

Ricordatevi che prima di qualsiasi giro cittadino dovrebbe aver avuto la possibilità di correre, stare libero magari in una zona di campagna

Ricordatevi che non sempre è necessario che lui ci segua nelle commissioni cittadine. A volte ci sono cose che “ non sono da cani” e se lui avrà fatta la sua uscita appagante potrete lasciarlo a casa dormire felice mentre andrete a prendervi un aperitivo o per negozi.

Ricordatevi di chiedergli se davvero vuole fare ciò che gli chiedete

Ricordatevi di lui !

Dobbiamo imparare ad osservarlo , rispettare i suoi tempi, i suoi spazi e soprattutto ESSERE con lui! Ciò che loro ci chiedono è di essere presenti

I cani hanno il diritto di sentirsi liberi di annusare ed esplorare, anche se al guinzaglio.

I cani ci aiuteranno a vedere in modo diverso la città , rimanendo affascinati dal loro modo di relazionarsi con il mondo se solo ci faremo un po’ più di attenzione.

MA… COS’ è VERAMENTE IL GUINZAGLIO? 

STRUMENTO DI CONTENZIONE O COMUNICAZIONE?

MISURA DI CONTROLLO O PROTEZIONE ?

Il guinzaglio non è solo un confine capace di limitare movimento e spazio ma è soprattutto un cavo telefonico che trasmette continue informazioni che riguardano la persona e le sue emozioni e pensieri nel qui e ora. 

Perchè il cane tira? 

Perchè noi tiriamo?

Tutti e due occupiamo lo stesso spazio e tempo, eppure così lontani nei pensieri, in ciò che cerchiamo nel mondo, nelle immagini visive e olfattive.

Quanto più terremo il guinzaglio in tensione quanto più insegneremo al nostro cane a tirare. Il cane tira…. perchè noi gli andiamo dietro! 

il guinzaglio comunica al cane ogni nostra emozione e anche le nostre insicurezze: quanto più forzeremo quanto più il cane avrà conferme di dover prendere in mano la situazione. 

La relazione sta al centro di una passeggiata , quindi dimentichiamoci i comandi, gli strattoni, le pretese che il cane cammini con centimetro di guinzaglio.

Incentiviamo invece tutto ciò che favorisce l’affiliazione, l’affettività, l’accreditamento agli occhi del cane, questa sarà la base per allentare la tensione sul guinzaglio.

Non  c’è educazione senza relazione.                                                                                                                                                 

L’educazione deve mirare alla valorizzazione dei talenti del cane e il loro evolversi giorno dopo giorno.

Perciò prima di qualsiasi training sul guinzaglio è importante attivare la vicinanza e la presenza. 

Primo passo è l’osservazione e la capacità di interpretare i suoi segnali comunicativi e inviarne nostri con successo.

I cani che si incontrano si scambiano un infinità di gesti, segnali calmanti, mimica facciale, posture, marcature. Stiamo in ascolto e diamo tempo, e spazio ai nostri cani.

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Valentina Biedi