Adottare? si, ma consapevolmente
Cosa significa adozione consapevole ?
Significa prima di tutto conoscere e scegliere un cane
in quanto individuo unico e irripetibile.
Che bisogni ha un cane in generale ?
Come percepisce il mondo ?
Cosa cerca nel mondo ?
Come comunica?
Negli ultimi 10 anni è aumentato esponenzialmente il numero di adozioni fatte tramite internet.
Una persona cerca un cane, in genere un cucciolo, vede una foto e un annuncio strappalacrime su Facebook scrive un messaggio e il gioco è fatto. Una piccola spesa per la staffetta e in pochi giorni il nuovo membro arriverà in famiglia !
A volte dietro tutto questo ci sono associazioni serie, che sono in contatto con professionisti nelle città in cui verrà mandato il cane e vengono fatti pre affidi e post affidi , garantendo un supporto anche nel dopo adozione.
I meno responsabili invece invieranno il “cane x” a una famiglia di cui non sanno praticamente nulla e a cui non hanno magari neanche chiesto se vivono in città o campagna.
Oppure lo hanno chiesto, ma pur di far andare questo cane che è stato da loro “rapito” senza scrupoli e senza chiedersi se quella fosse davvero la cosa migliore per quel cane, e magari quello è un cane che viveva nelle campagne, o figlio di cani schivi, diffidenti verso l’uomo o ancor peggio semiselvatici, e che mai e poi mai si adatterà alla vita in città.
Mi dispiace se si intravede una punta (solo una punta?) di polemica in questa introduzione, ma stiamo distruggendo un patrimonio che è quello dei cani liberi, e stiamo facendo davvero un disastro con i cani ( e con le famiglie che con tutte le buone intenzioni si lanciano in queste avventure).
I canili stanno esplodendo .
Nel sud ci sono canili di centinaia di cani in cui non escono mai, condannati a una vita reclusi tra mura di cemento per tutta la vita.
E al nord non siamo da meno.
Nei nostri canili ci sono migliaia di cani che sono stati strappati alla loro vita libera , buttati su un camion e spediti nord per l’’”adozione del cuore”, tanto del cuore che poi le famiglie si ritrovano disperate a gestire magari nel centro di Milano un cane che terrorizzato da macchine e persone e magari non vuole uscire di casa o inizia ad aggredire chiunque.
Queste famiglie sono anch’esse delle. vittime, insieme au cani che hanno adottato.
Si aspettavamo un cane con cui condividere la vita, con cui andare in vacanza, con cui andare al parco e vederlo felice. Si ritrovano con un infelice, che vive nella paura e che non potrà mai essere ciò che loro desideravano.
E di chi è quindi la responsabilità di tutto questo ?
Di chi li rapisce, sicuramente, senza farsi domande, senza alcuna competenza e mossi solo dalle proprie paure che niente hanno a che fare con ile benessere del cane.
Si, ma anche di chi sceglie.
E, nota bene, non parlo di “colpa” ma di “responsabilità”. E’ ben diverso.
Perchè oggi non esiste più “io non lo sapevo”, non può più esistere non informarsi su chi stia dietro quella foto su Facebook, quale associazione, quale persona, chiedere come è stato preso quel cane e se qualcosa non ci torna, lasciare perdere.
Non si può più adottare spinti dall’emotività, dalla voglia di salvare, dal pietismo.
Intanto chiediamoci se quello è davvero “salvare”.
Se un cane stava bene libero, di sicuro non lo stiamo salvando !
Ma diventiamo complici di un atto criminale.
Le mie parole sono dure, ma con tutto ciò che stiamo facendo a questi cani, vi assicuro che non lo sono abbastanza.
Se scegliete di adottare un cane tramite una foto di Facebook prima chiedetevi :
Che bisogni ha quel determinato cane ?
Quali sono i suoi compagni?
Dove vive?
Come si sposta?
Cosa mangia ?
Cosa gli piace fare ?
Insomma oltre alla specie “cane” è importante conoscere la specifica personalità di quel cane.
Partendo dai cani che vivono liberi sul territorio: è un en orme responsabilità decidere di sradicarli dalla loro terra e dalla loro famiglia.
E’ necessario conoscere a fondo quell’individuo e il contesto in cui vive per scegliere di sottrarlo alla propria vita.
E spostando l’attenzione un po’ più vicina alla nostra realtà e ai cani domestici (o che tali diventano o al nostro fianco) è importante aver sempre ben chiaro che scegliere un compagno per la vita è una scelta importante che va fatta con responsabilità e affidandosi a persone che sanno cosa stanno facendo, perché hanno studiato e si sono dedicati per anni all’osservazione e al lavoro con i cani.
E questo per quanto riguardo un discorso generale, poi bisogna andare a vedere le singole personalità.
Come succede a noi ogni individuo sarà diverso dall’altro, questo succede anche tra fratelli!
Quindi perché continuiamo ad omologare i cani o sceglierli sula base dell’aspetto fisico?
Se devo scegliere un compagno per la vita io vorrei sapere chi è , cosa gli piace fare, se è calmo, se è saggio, se è un burlone, se invade gli spazi, se gli piace camminare o è un pigro.
Sicuramente le motivazioni di razza ( per approfondire il tema “motivazioni di razza”: Piacere di conoscerti, Elena Garoni) possono dare delle indicazioni, ma non vanno prese come verità assolute e soprattutto tantissime persone oggi scelgono di adottare (per fortuna) cani dai canili e quindi nella maggior parte dei casi si ritrovano con meticci, per cui indicativamente si può immaginare quale influenza ci possa essere ma spesso è impossibile.
In questa ottica penso che sia molto più saggio e semplice adottare un cane adulto.
La maggior parte delle persone vuole adottare un cucciolo : i motivi sono diversi.
Uno è quello che i cuccioli sono irresistibili per noi, la natura li ha fatti apposta così , con lo scopo di suscitare tenerezza e produzione di ossitocina al solo guardarli… questo per la loro sopravvivenza e salvaguardia.
Se questa è la motivazione la posso anche capire.
Ciò che invece secondo me non ha assolutamente senso è quando mi sento dire:
Lo prendo cucciolo perché così lo cresco come voglio!
Ah si ?
Sei davvero sicuro di essere capace di crescere un cucciolo di una specie diversa dalla tua senza tra l’ altro sapere assolutamente nulla né di come comunichi, né di quali siano i suoi bisogni ed etologia?
Quindi mi dico: certo lo crescerai tu, ma sei veramente sicuro che sia una buona idea ?
Crescere un individuo senza sapere assolutamente nulla di lui e della sua specie ???
Crescere un cucciolo è estremamente difficile anche per quelli del settore, semplicemente per un solo motivo: non siamo cani.
Non potremo MAI sostituirci a un cane nell’allevare un cucciolo.
Non potremo mai usare gli stessi segnali, lo stesso tempismo, le stesse movenze .
Certo, impegnandoci possiamo avvicinarci ma è un po’ come per l’inglese o una lingua straniera: potremo impararle talmente bene da poter sostenere qualunque tipo di conversazione magari per ore, ma il nostro accento si sentirà sempre.
Semplicemente perché non siamo madrelingua.
Stessa cosa con i cani, possiamo avvicinarci a essere molto bravi nel comunicare con loro e comprenderli ma non saremo mai cani.
E qualunque cane sa questo.
Anche solo per il fatto che abbiamo un handicap nell’uso dell’olfatto rispetto a loro.
Ci manca un enorme parte della comunicazione.
Quindi come possiamo pensare di sostituirci a un branco in cui ogni individuo avverte all’istante il cambiamento di stato emotivo dell’altro soltanto annusandolo?
Noi per forza di cose arriviamo ad accorgercene molto dopo, perché ciò che possiamo usare è la vista, quindi osservando mimica e posture , ma l ‘esatto momento in cui c’è un cambio emotivo a noi sfugge per forza di cose.
Quindi anche per gli addetti ai lavori è fondamentale il supporto di cani adulti equilibrati nella crescita di un cucciolo ed sono gli unici che possano fare quella parte del lavoro.
Il nostro compito sarà quello di aiutare il cucciolo ad inserirsi in una società complicata, fatta di guinzagli, inconsapevolezza, affollamento, caos, tecnologia, strutture difficili come scale mobili, ascensori, oggetti come l’ aspirapolvere, il phon, l’ incontro con i cani al guinzaglio ( anzi il non incontro) andare al ristorante, i viaggi in macchina, il veterinario, ecc.
In ogni caso crescere un cucciolo da soli è molto difficile e rischioso ed è importante farsi supportare.
Se invece decidiamo di adottare un cane adulto, o ancor meglio un anziano, allora ci leviamo tutta quella parte di fatica legata a danni in casa, pipì, distruzioni, mani dilaniate dai morsi, e l’enorme lavoro del diventare una base sicura da zero.
Inoltre adottando un cucciolo non potremo avere la certezza di chi diventerà, perché la personalità di un individuo è data sia dalla genetica, ma anche dalla sua storia personale e dalle influenze dell’ambiente in cui vive.
Dimenticati negli innumerevoli canili in Italia ci sono dei veri e propri gioielli, individui con delle competenze immense e meravigliose.
E pensare che questo tesoro inestimabile è in così tanti casi destinato a marcire in gelide gabbie del canile mi porta un tale senso di ingiustizia!
Se solo iniziassimo a pensare diversamente, ad aprire gli occhi cambiando il nostro approccio a un’ adozione, imparando a non farci guidare dall’emotività senza consapevolezza, non solo riusciremmo a svuotare i canili, ma avremmo molti meno problemi .
Ritroveremmo al nostro fianco cani capaci, autonomi, consapevoli, e risparmieremmo anche sulle innumerevoli sedute da educatori cinofili o veterinari esperti in comportamento.
Oggi esistono molte strutture sparse in Italia ( rifugi, canili) che offrono consulenze pre-adottive e percorsi di conoscenza strutturati, in cui ogni famiglia viene accompagnata passo passo nella scelta del cane più adatto al suo stile di vita e contesto in cui vive ( Canile del Gazzo, Riot dog, Armata dei randagi)
Consiglio vivamente la lettura del libro, non solo se avete intenzione di adottare un cane, ma anche se un cane lo avete già :-) : Come ( e perchè) scegliere un cane , Simone dalla Valle
Spero che le persone inizino a comprendere la bellezza dell’incontrare un amico e nello scoprirsi, giorno dopo giorno, e scegliersi, per davvero.